Cappella San Vito
Tipologia e qualificazione: Cappella sussidiaria
Denominazione: Cappella di San Vito Martire (altre denominazioni: Cappella Cianciulli, Cappella di San Vito Martire a San Domenico)
Notizie storiche: XVI – 1743 (preesistenze intero Bene) – Le prime notizie dell’esistenza della cappella di San Vito risalgono al XVI secolo. Documenti dell’Archivio Storico riportano la notizia che la cappella fu edificata ad opera di due famiglie locali: Fam. Urzino e Fam. Schiavo.
Descrizione: la facciata si presenta piatta e priva di ripartizioni. Il prospetto è caratterizzato marginalmente da due lesene pensili che sostengono la cornice aggettante del timpano ricurvo su riseghe. Centralmente una grande finestra trilobata si apre appena sopra l’unico ingresso. L’unico avanzo decorativo rococò, discretamente conservato della facciata, è il coronamento del piccolo campanile a vela. L’organizzazione spaziale dell’interno è imperniata su pianta ellittica. Un portone di castagno, della fine del XVIII secolo, introduce nel sacro edificio. L’ingresso e l’altare maggiore sono disposti lungo l’asse principale dell’ellisse, mentre la porta del coretto e della sacrestia occupano gli estremi dell’asse minore. Le lesene in stucco coronate da capitelli fogliati ripartiscono l’intero spazio parietale, alternando a quattro nicchie tre finestre ansate. Al di sopra della piccola trabeazione in stucco, che gira lungo tutto il perimetro, s’innalza la calotta di copertura decorata da fasce radiali che, partendo dalle menzionate lesene sottostanti, terminano in una piccola ellisse centrale in stucco a rilievo. I colori che ricoprono l’interno sono il bianco insieme al travertino scuro utilizzato per le parti aggettanti e il giallo Napoli impiegato per quelle piane. Coperture: la Cappella presenta internamente una copertura a calotta ellittica che in positivo conferisce, al corpo centrale esterno, una peculiarità architettonica arabeggiante tipica delle case estradossate vesuviane. L’ambiente di sinistra è invece coperto da una volta a botte che segue l’andamento trapezoidale del perimetro.
Elementi decorativi: oltre ai capitelli fogliati in stucco terminanti, nella parte sottostante, in tre foglie di quercia, notevoli sono le cornici vegetali delle tre finestre trilobate interne e il grande cartiglio fogliato a volute che sovrasta la cornice in stucco dell’unico altare. Al centro dell’ altare neoclassico, in stucco dipinto, è incassato il tabernacolo dei primissimi anni del XIX secolo in legno dorato e dipinto a finto marmo. Delle due acquasantiere in marmo bianco di Carrara a forma di conchiglia, posizionate sulle prime due lesene d’ingresso, solo una è quella originale della fine del XVIII secolo.
Impianto strutturale: la struttura architettonica è in pietra piroclastica. Il recente restauro ha evidenziato nelle strutture portanti l’impiego di pietrisco vesuviano misto a calce e lapillo. Attualmente l’unico elemento in pietra di tufo è il raffinato timpano ricurvo. L’intera fabbrica si regge interamente su muri portanti in pietrame vesuviano.
Pavimenti e pavimentazioni: i pavimenti della Cappella, della sacrestia e del coretto si presentano a cardamone, in mattonelle di cotto campano. L’alzata in pietra lavica del presbiterio, proveniente dalla cava Fiengo di Ercolano, rispecchia fedelmente quella in battuto di calce e lapillo del XVIII secolo. Infine anticipa il presbiterio una grande “riggiola” napoletana 40×40 sulla quale è impresso lo stemma coronato con i simboli del martire Vito e sotto è riportata la scritta: D.O.M./Instaurata fuit/ A.D. MMXIII
Pianta: la Cappella presenta una struttura planimetrica quadrangolare che ingloba un ambiente centrale a pianta ellittica.
Dove si trova: Piazza Municipio – San Sebastiano al Vesuvio (NA)
Fonte: www.chieseitaliane.it